Fondazione Pangea Onlus, proteggo Giugno - Settembre 2008



La violenza è una realtà quotidiana che sconvolge la vita di molte donne. E' una grave violazione dei diritti umani e il suo impatto sull'esistenza e sulla salute delle donne è devastante

PANGEAPROGETTOITALIA
ATTIVITA' AVVIO PROGETTI

Giugno - Settembre 2008


Attività avvio progetti
La violenza è una realtà quotidiana che sconvolge la vita di molte donne. E' una grave violazione dei diritti umani e il suo impatto sull'esistenza e sulla salute delle donne è devastante.
Consci che le importanti esperienze dei Centri antiviolenza presenti sul territorio sono determinanti per sviluppare culturalmente una consapevolezza sulle cause e le conseguenze della violenza contro le donne, che in numero sempre più crescente si rivolgono ai Centri, crediamo che essi siano uno strumento importante di acquisizione di cittadinanza e offrano la possibilità di porre fine a situazioni di sopraffazione, iniziando un percorso di riconquista della propria autostima e dignità, della fiducia necessaria a ricostruirsi una vita. A partire del mese di giugno sono state avviate le attività di Pangeaprogettoitalia, insieme ai quattro Centri antiviolenza partner. Sulla base dei dettagli operativi di ogni progetto, sono state definite le forme di coordinamento e le procedure di monitoraggio delle attività in programma.
Le prime relazioni che ci giungono dai Centri descrivono l'avvio delle iniziative che il contributo di Pangeaprogettoitalia rafforza in una prospettiva di continuità.

La COOPERATIVA SOCIALE WIN di Caserta ha avviato a partire dal mese di luglio le consulenze legali e psicologiche per i nuovi casi di donne vittime di violenza che sono seguite dal Centro e che sono coinvolte nelle attività del progetto "Women In Network" di Pangeaprogettoitalia.
Le psicologhe hanno iniziato a offrire il loro supporto alle donne impegnate nel percorso di uscita dalla violenza, donne che debbono affrontare gli effetti della violenza subita e che hanno perso moltissimo in termini di autostima, sicurezza, forza, capacità logiche e autonomia. E' stato attivato un percorso di sostegno alla genitorialità, mirato al recupero della stima e della fiducia in sé stesse rispetto all'esercizio del loro ruolo di madri.
Inoltre, in alcuni dei casi, il supporto psicologico coinvolge anche i figli delle donne assistite, sui quali la violenza produce effetti e conseguenze gravissime, sia che siano essi stessi maltrattati, sia che "semplicemente" abbiano assistito agli episodi di violenza.
Per quanto concerne le attività formative, esse sono state avviate nel mese di settembre.
E' sempre molto difficile e complicato, per le donne maltrattate, che con fatica affrontano l'uscita dalla violenza, trovare percorsi che le aiutino a "ripartire". Pangeaprogettoitalia, contribuisce in questo senso, sostenendo corsi di formazione professionale per le donne assistite dal progetto "Women in network". Sono stati avviati corsi di formazione professionale nel campo della riabilitazione per l'assistenza domiciliare e corsi di estetica, in tutti e due i casi i corsi sono realizzati in centri di formazione qualificati ed è previsto il rilascio di attestati di formazione professionale riconosciuti a livello regionale. Questa attività permetterà, alle donne che vogliono inserirsi in un contesto lavorativo, di avere un attestato idoneo che le metta in condizioni di avere una maggior opportunità d'impiego.
Il CENTRO DONNA LILITH di Latina ha iniziato lo svolgimento di attività rivolte alle donne vittime di violenza e ai loro figli, vittime anch'essi della violenza in famiglia, sia per essere stati maltrattati o perché hanno assistito a episodi di violenza. La violenza assistita produce effetti traumatici pari in intensità a quelli prodotti da violenze dirette.
Le donne vittime di violenza hanno vista minacciata la loro incolumità, denigrate le loro capacità di mogli, madri, lavoratrici, hanno vissuto situazioni familiari in cui le regole venivano stabilite da chi esercita la violenza, sviluppando una bassissima autostima.
Quindi, nel momento in cui si trovano sole con i propri figli/e hanno bisogno di essere sostenute per recuperare le loro competenze genitoriali. Le mamme che sono state maltrattate si sentono insicure, in colpa e inadeguate come genitori, perché sentono di non essere state in grado di proteggere i propri bambini, i quali portano in sé rabbia, paura di dover ritornare nella situazione violenta e bisogno di comprendere cosa è successo.
Il progetto "Piccoli ospiti" della casa rifugio Emily gestita dal Centro Donna Lilith, partner di Pangeaprogettoitalia, ha coinvolto donne e bambini ospiti o ex ospiti, che sono in ogni caso seguiti dal Centro, con l'obiettivo di rafforzare il rapporto madre-figlia/o allo scopo di riequilibrare e stimolare l'intero nucleo familiare riguardo al prendersi cura di qualcuno e/o qualcosa, concetto statisticamente carente nei rapporti madre-figlia/o in situazioni di violenza.
L'equipe di psicologhe e operatrici che sin dall'inizio seguono i casi coinvolti nel progetto e che operano in stretto contatto all'interno della casa rifugio, permettendo un'osservazione delle dinamiche di relazione fra mamme e bambine/i, hanno avviato un laboratorio che mira ad affrontare il tema del "prendersi cura di". Il laboratorio è basato sulla condivisione madre-figlia/o di momenti di confronto dei pensieri e delle emozioni, e dei momenti ludici e creativi ed è portato avanti sempre in maniera collettiva col fine di stimolare il confronto tra i vari nuclei familiari che vi partecipano.

La COOPERATIVA CERCHI D'ACQUA di Milano ha avviato il progetto "Percorsi psicologici e consulenza psichiatrica" nel quale sono coinvolte donne che hanno subito violenza, fisica e/o psicologica all'interno della loro famiglia e/o della rete relazionale delle donne stesse (mariti, partners, familiari). La cooperativa ha attivato percorsi rivolti a coloro che sono testimoni della violenza o ne subiscono le conseguenze indirette. L'obiettivo è quello di aiutarli a comprendere la situazione e le proprie emozioni al fine di sostenere in modo positivo la donna che ha subito violenza.
La violenza psicologica rappresenta uno dei livelli più profondi e insidiosi tra le varie violenze all'interno delle mura domestiche, è una delle più potenti strategie di potere e controllo che presiedono ai maltrattamenti.
La violenza psicologica subita è spesso molto sottile e non ci sono tracce evidenti come in caso di violenza fisica, ma quello che accade, in realtà, in questa tortura emotiva, è un tentativo violento di "distruzione morale" dell'altro.
Le attività avviate offrono sostegno psicologico individuale e consulenza psichiatrica a supporto dei percorsi di uscita dalle situazioni di disagio, attraverso l'elaborazione dei vissuti indotti dalla violenza e del trauma subito, e il rafforzamento dell'identità femminile gravemente colpita dalle esperienze di violenza.
Dai profili delle donne individuate per l'avvio del progetto si possono evincere le enormi difficoltà delle donne vittime di violenza per quanto riguarda la sfera psicologica. Le conseguenze psicologiche e familiari provocate dagli abusi intrafamiliari subiti, procurano nel tempo una forte sofferenza psicologica. Il maltrattamento psicologico che le donne subiscono è costituito, in genere, da continue denigrazioni e ripetute umiliazioni da parte del partner, che svaluta e mortifica la donna anche davanti ai figli, minandone anche le capacità genitoriali. Speso le donne che cadono nella spirale della violenza non riescono a riconoscerla e allora l'intervento terapeutico si concentra sul riconoscimento della violenza subita, proponendosi di riparare il vissuto di violenza per permettere alla donna di ricostruire sé stessa e la propria vita.

ASSOCIAZIONE ERINNA di Viterbo
Il progetto "Artemide" supportato da Pangeaprogettoitalia, offre alle donne vittime di violenza, attraverso la realizzazione di attività di formazione professionale, la possibilità di acquisire un livello formativo che permetta loro di inserirsi in un contesto lavorativo, con un attestato idoneo che le metta in condizioni di avere una maggior opportunità d'impiego. Per quanto riguarda le volontarie che affiancheranno il lavoro del centro, è prossimo l'avvio di un corso di formazione. I corsi mirano a formare le operatrici sulle tematiche della violenza, sulla metodologia della relazione di aiuto e su argomenti specifici come la gestione di una Casa rifugio, questioni legali, problematiche relative ai minori, ecc.
Inoltre nello stesso progetto è stato attivato un rifugio d'emergenza per le donne che, per motivi di sicurezza e per salvaguardare la loro incolumità e quella dei figli, debbano allontanarsi dalla propria abitazione. Questa situazione permette alle donne di poter pianificare una nuova alternativa di vita con l'aiuto del centro il quale continuerà a sostenerle sia moralmente che a livello legale.