Michele Molfetta, Dal bullismo alla violenza



DAL BULLISMO ALLA VIOLENZA......UN PERCORSO INEVITABILE?



DAL BULLISMO ALLA VIOLENZA......UN PERCORSO INEVITABILE?

 

Aspetti Socio-Giuridici del problema

S. Fermo della Battaglia
12 marzo 2008
Relatore MOLFETTA Michele
Sociologo - Assistente della Polizia di Stato


Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere

ï® Dimensione sociale e relazionale di una serie di comportamenti
ï® Considerare e valutare anche prospetticamente: il diritto e le sue implicazioni

Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere

Valutazione comportamenti:
ï® Percezione o intenzionalità
ï® Conseguenze subitive

Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere
Il bullismo è un fenomeno più complesso che andrebbe affrontato cercando di evitare atteggiamenti semplicistici come l'estremo giustificazionismo di chi agisce prepotenze o l'enfasi vittimistica e drammatizzante in cui si tende a negare la pur minima corresponsabilità di chi subisce o del contesto socio relazionale in cui il bullismo cresce e si manifesta

Ridurre il bullismo: responsabilità da condividere
Il bullismo è un fenomeno sociale che coinvolge il gruppo dei pari e la comunità di appartenenza dei soggetti coinvolti e pertanto passa attraverso il rafforzamento della cultura della legalità e della responsabilità individuale e collettiva

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Il bullismo si manifesta:
ï® In varie forme
ï® Con diverso grado di intensità
ï® Con una diversa visibilità

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
E' possibile cogliere segnali ed indici di gravità e di rischio sin dai primi anni della scuola primaria, attraverso una attenta valutazione delle modalità in cui vengono agiti i comportamenti di prepotenza fisica, verbale o indiretta e del grado di contatto emotivo manifestato dagli alunni attori di prepotenza.....

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
In misura minore si possono cogliere i segnali e gli indici di coloro che tendono ad essere imbrigliati nel ruolo di vittima

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
In situazioni compromesse o a maggior rischio sul versante individuale, si possono però ottenere considerevoli risultati positivi se l'intervento è tempestivo e comunque il grado di azione è sollecito
Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
I risultati saranno pertanto ottimali poiché dipendono dal grado di coinvolgimento attivo e guidato del gruppo classe.
Essendo il bullismo fenomeno sociale, un attento e mirato coinvolgimento delle risorse gruppali, permette di ottenere risultati migliori e duraturi.

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Nelle forme più gravi o persistenti nel tempo, il bullismo investe fondamentalmente le emozioni di ostilità, di rabbia, di violenza, gli atteggiamenti di dominio nel gruppo.
In chi agisce la prepotenza, la ricerca di identità e di legame affettivo non può avvenire con modalità propositive, ma avviene attraverso la prevaricazione.

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Interventi a carattere cognitivo-educativo svolgono un'azione preventiva ma non incidono a livello profondo sugli atteggiamenti.

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Il percorso va adeguato dunque, alla fase evolutiva del gruppo.
I bambini mostrano una certa precocità nelle conoscenze e capacità di razionalizzazione nel merito dei rapporti sociali; sono invece meno attrezzati nelle capacità di contatto emotivo profondo, "nel saper stare" nella situazione emotiva e gruppale del momento....

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Nel manifestare l'aggressività nella sua valenza originaria di "andare verso", nel sapersi appoggiare all'adulto significativo per ricavarne un necessario supporto, le conoscenze e le competenze sociali adeguate a districarsi nei rapporti interpersonali.

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Sempre più frequentemente ci si imbatte in bambini e ragazzi "grandi" nella mente, nelle capacità di gestire i rapporti di forza e di potere, nel saper manipolare relazioni con coetanei ed adulti, nell'evitare il contatto e le forme di responsabilità verso i propri comportamenti......

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Ma al contempo estremamente "piccoli" nel fidarsi dell'adulto, nell'appoggiarsi nei momenti di difficoltà, nel ricercare la tenerezza nel rapporto con i compagni, nel saper giocare per divertirsi ( impegnati invece nell'imitare programmi televisivi improntati alla lotta per la sopraffazione fisica o psicologica), nel sapersi concentrare su un compito o un'attività che non dia un risultato immediato.

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
Operare per una effettiva riduzione del bullismo, significa attuare con paziente costanza, interventi di lunga durata, complessi e mirati a tutti i livelli dell'esperienza soggettiva .cognitivo
* emotivo
* affettivo
* socio relazionale

Bullismo: le emozioni del mettersi in gioco
A fronte di una precocizzazione di comportamenti di pseudo-autonomia, i bambini e i ragazzi hanno bisogno della presenza di un adulto che dimostri estrema chiarezza nella relazione.
Sembra di vivere in un periodo ricco di capacità di osservazione dei comportamenti, ma povero di capacità di condividere l'emozione profonda con l'altro.

Perché fermare il bullismo?
Il bullismo va fermato perché:
 I ragazzi imparino ad affrontare i conflitti sociali in modi produttivi e positivi per la crescita
 Per migliorare le condizioni di vita nella scuola e negli ambienti di aggregazione
 Perché chi subisce il bullismo in modo ripetuto e costante ne porta le conseguenze per lungo tempo a volte per l'intera vita
 Perché in una società civile le vittime vanno tutelate, sostenute e rafforzate nelle loro abilità relazionali

Perché fermare il bullismo?
 Perché il bullismo è terreno culturale favorente l'evoluzione di comportamenti devianti e delinquenziali
 Perché fermando il bullismo è possibile far emergere le reali difficoltà relazionali sia dei bulli che delle vittime
 Perché "le vittime" possano imparare a sentire e manifestare la naturale aggressività e rabbia nelle situazioni in cui subiscono prepotenza
 Perché i "prepotenti" possano essere aiutati a sentire, provare, manifestare emozioni di tenerezza e felicità

Perché fermare il bullismo?
 Perché una cultura ed abitudini "collaborative" prendano il sopravvento sulla cultura della sopraffazione, della prepotenza e della violenza
 Perché si possono spezzare le catene intergenerazionali di stili sociali ed educativi "malfunzionanti" e forieri di violenza
 Perché speriamo in una società migliore e a misura d'uomo in cui prevalga la tolleranza verso la diversità ed il contatto con il nucleo profondo del sé

Perché fermare il bullismo?
Coinvolge
i genitori su aspetti educativi

Chi può attivarsi contro il bullismo
Considerata l'importanza educativa e socializzante che costituisce il suo essere istituzione deputata alla formazione dell'essere "uomo" nella sua interezza,
la SCUOLA
diventa il luogo privilegiato per interventi a carattere preventivo e di promozione del benessere.

Chi può attivarsi contro il bullismo

Non tutti gli episodi di bullismo avvengono però nella scuola, dunque...
tutti gli ADULTI
di riferimento per i bambini ed i ragazzi hanno la responsabilità di attivarsi ognuno nel proprio ruolo e compito educativo, quindi.....

Chi può attivarsi contro il bullismo
.... anche
la FAMIGLIA
come istituto primario di apprendimento, di socializzazione e di educazione dei ragazzi

Contro il bullismo: la Scuola
Dirigenti scolastici
 stimolare e sostenere una politica scolastica che favorisca il riconoscimento e la riduzione del bullismo
 valorizzare iniziative di singoli docenti o di gruppi di alunni interessati ad affrontare il fenomeno
 attivare opportunità di ascolto rivolte ad alunni e genitori in cui sia possibile riferire di situazioni di disagio legate al bullismo in un clima di comprensione e sicurezza
 attivare momenti di mediazione dei conflitti che spesso insorgono tra famiglia e scuola

Contro il bullismo: la Scuola
Insegnanti
 favorire un clima di classe in cui si possa parlare delle prepotenze senza timore di ripercussioni
 approcciare il fenomeno e gli episodi di cui si viene a conoscenza privilegiando il più possibile la comprensione, limitando il giudizio accusatorio, mantenendo comunque decisione e fermezza nel fermare prepotenze in atto
 aumentare il controllo nei momenti ricreativi o di attività poco strutturate
 collaborare con alunni e genitori per rendere visibili le situazioni di prepotenza per cercare soluzioni ai conflitti sociali sottostanti

Contro il bullismo: la Scuola
Personale non docente
 considerare i propri compiti di sorveglianza come educativamente importanti
 informare i docenti ed il dirigente di eventuali momenti o luoghi in cui sono assenti figure adulte che sorvegliano
 Far conoscere con tempestività gli episodi di bullismo che osservano o di cui vengono a conoscenza
 avvicinare con sensibilità bambini o ragazzi che si isolano, sono particolarmente tristi o si aggirano preoccupati nei cortili, nei corridoi o altri ambienti scolastici

Contro il bullismo: la Scuola
Alunni
PER CHI SUBISCE PREPOTENZE
 cercare aiuto sia nel momento in cui si verifica l'episodio, sia successivamente, raccontando quanto successo a qualche compagno o a qualche adulto ( l'aiuto degli adulti permette di ottenere maggiori risultati )
PER CHI METTE IN ATTO PREPOTENZE
 provare ad immaginare di essere al posto della "vittima" dei propri comportamenti e pensare che le persone veramente amate dai compagni e realmente popolari non sono mai i prepotenti, ma quelle disponibili, anche se spesso i compagni sembrano divertirsi di fronte alle prepotenze
PER CHI E' SPETTATORE
 aiutare chi subisce a trovare la forza di chiedere aiuto ad una persona adulta, oppure parlarne direttamente con gli adulti; fingere di non vedere o comportarsi come si stesse assistendo ad uno spettacolo divertente sono atteggiamenti che alimentano il bullismo

Contro il bullismo: la Famiglia
La famiglia costituisce per un bambino e per un ragazzo, la prima e più importante fonte di apprendimento. I giovani imparano da come gli adulti si comportano tra di loro, da ciò che vedono, sentono e vivono sin dalla nascita. Essi hanno una predisposizione naturale ad imparare....

Contro il bullismo: la Famiglia
....in un ambiente che per sua natura è l'indice primario della socializzazione affettiva e cognitiva.
La famiglia è il microcosmo nel quale imparano a conoscere il macrocosmo.
All'interno di questa cellula svilupperanno le loro capacità relazionali future.

Contro il bullismo: la Famiglia
Per i genitori con bambini:
ï® Fare acquisire una maggiore autostima
ï® Insegnare cosa sono i sentimenti e le relazioni con gli altri
ï® Insegnare la multiculturalità
ï® Comunicare in modo da far acquisire un vocabolario capace di trasmettere messaggi comprensibili a chi è intorno
ï® Fare sviluppare la capacità logica del pensiero
ï® Far conoscere l'ambiente che li circonda
ï® Far comprendere l'utilizzo della tecnologia ...
Contro il bullismo: la Famiglia
... lasciati guidare dagli interessi di tuo figlio/a, e lascia che sia lui/lei a stabilire il ritmo!

Contro il bullismo: la Famiglia
Per i genitori con adolescenti:
ï® Trascorri un po' di tempo con tuo figlio/a adolescente
ï® Occupati dei suoi interessi e condividi i tuoi
ï® Ascoltalo/a
ï® Rispetta la sua privacy
ï® Mostragli il tuo amore
ï® Organizza occasioni che lascino ricordi piacevoli
ï® Abbi fiducia nei suoi progressi ...

Contro il bullismo: la Famiglia
... ricordati che nessun genitore è perfetto e che per un figlio/a sarebbe veramente estremamente faticoso vivere insieme a dei genitori perfetti!

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
"l'uomo è un essere sociale." ( Aristotele )
Egli è destinato per sua natura, a comunicare con i suoi simili ed a cercarne la collaborazione per il raggiungimento delle comuni finalità ed il soddisfacimento delle comuni esigenze.
In molti casi la collaborazione tra gli uomini non è occasionale, ma continuativa e dà luogo alla formazione di aggregazioni più o meno stabili, ampie ed organizzate.
Né le forme di cooperazione occasionali né quelle organizzate sarebbero però possibili e potrebbero effettivamente funzionare, se la coesistenza tra gli appartenenti al gruppo sociale restasse senza una sua disciplina e tutto fosse lasciato alla spontanea iniziativa dei singoli, alla loro buona volontà od alle loro spinte egoistiche.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Da sempre, perciò, l'uomo ha compreso che le esigenze della coesistenza impongono invece un "ordine" nei rapporti fra i membri del gruppo e una "autorità" in grado di farsi obbedire e di assicurare il rispetto delle regole di condotta che lo stesso gruppo si è posto. Nasce così l'organizzazione politica, che ha avuto le sue vicende sino alla formazione dello "STATO".

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Lo stato è dunque l'ente originario poiché non deriva da altri il suo potere, è un ente sovranoperchè esercita un potere di supremazia su coloro che operano sul suo territorio.
Per poter raggiungere i suoi fini, lo Stato ha dunque il diritto-dovere di imporre ai singoli ed ai gruppi che ne fanno parte di tenere comportamenti che, per la collettività, siano vantaggiosi o, comunque non nocivi.
A tale scopo, può dettare ad essi delle regole di condotta (NORME) che vietino atti socialmente dannosi e spronino ad operare in modo socialmente utile.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Naturalmente lo Stato non può limitarsi a fissare delle regole di condotta. Deve anche assicurarne l'osservanza: prevedendo conseguenze sfavorevoli ( sanzioni ) a carico di chi trasgredisce quelle regole e creando appositi organi ( Giudici, Forze di Polizia, Funzionari Amministrativi etc. ) aventi la specifica funzione di prevenire e reprimere coattivamente la loro violazione.
Il complesso delle norme emanate per il raggiungimento delle finalità dello Stato ne costituisce il DIRITTO.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Il bullismo in quanto atto prevaricativo sfocia in azioni che sono penalmente e civilmente punibili dalla legge poichè si concretizza in comportamenti illeciti ...
ï® Diritto penale e procedura penale
ï® Diritto civile e procedura civile

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Nella fattispecie penale si tratta di veri e propri reati perché sono previsti dalla legge come tali, che ne impone oltremodo la condanna prevista dalla medesima.
ï® Art.1 c.p.: Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge, né con pene che non siano da essa stabilite.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Quando si verifica una violazione della legge penale?
Nel caso di botte o percosse (art. 581 c.p.)
Lesioni gravi o gravissime (art. 582 e ss c.p.)
Danneggiamenti (art. 635 c.p.)
Offese alla persona in privato (art. 594 c.p.)
Offese alla persona in pubblico (art. 595 c.p.)
Minacce (art. 612 c.p.)
Molestie o disturbo (art. 660 c.p.)

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Nel procedimento civile invece si giunge ad una condanna volta al risarcimento del danno prodotto in quanto la parte offesa può costituirsi parte civile nel procedimento penale che precede sempre il civile.
Il risarcimento è quasi sempre di natura patrimoniale, ma può avere anche natura morale, biologica o esistenziale ( danno in sé, poiché è stato violato un diritto della persona )

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
CHI RISPONDE DEI REATI ?
La responsabilità penale è strettamente personale, quindi ne risponde anche il minorenne se ha compiuto i 14 anni ...
Non si esclude che i GENITORI di un minorenne autore di un reato, rispondano a loro volta penalmente per il reato punibile commesso dal figlio.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
La mancata attuazione di attuazioni correttive del comportamento dei figli, e più in generale il non aver impartito al figlio un'educazione consona alle proprie condizioni sociali e familiari (CULPA IN EDUCANDO) e il non esercitare una vigilanza adeguata all'età e indirizzata a correggere comportamenti inadeguati (CULPA IN VIGILANDO) stanno alla base della responsabilità civile dei genitori per gli atti illeciti commessi dal figlio minorenne che sia in grado di intendere e volere
(art. 2048, 1^ comma c.c.)

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Gli INSEGNANTI hanno una posizione analoga, ma non identica a quella dei genitori.
Perché vi sia responsabilità dell'insegnante, l'atto illecito deve essere commesso dall'allievo durante il tempo in cui è sottoposto alla sua vigilanza (art. 2048, 2^ comma c.c.).
Come il genitore, l'insegnante può liberarsi da responsabilità soltanto dimostrando di non aver potuto impedire il fatto.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Un'ipotesi tipica di responsabilità dell'insegnante si ha, quando il fatto si verifica mentre egli si è allontanato dalla classe.
Ma la vigilanza deve essere assicurata all'interno della struttura scolastica anche fuori dalla classe e spetta alla direzione dell'istituto scolastico fare in modo che gli studenti siano adeguatamente seguiti per tutto il tempo in cui si trovano all'interno dello stesso istituto.

Bullismo e diritto: implicazioni giuridiche
Alla responsabilità dell'insegnante si affianca anche quella dello Stato (art. 28 della Costituzione) allorchè si tratta di istituto scolastico statale.
Il danneggiato può agire indifferentemente contro l'insegnante o contro lo Stato.
Di fatto a "pagare" è sempre lo Stato, che può rivalersi contro l'insegnante, se questi ha agito con DOLO (intenzione) o COLPA GRAVE (violazione dei doveri che incombono su di lui).