Autore non conosciuto, Definizione di bullismo e prepotenza



Definizione di bullismo e prepotenza

DEFINIZIONE DI BULLISMO E DI PREPOTENZA


BULLISMO ( mobbing in età evolutiva ) : questo è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola generalmente nel periodo adolescenziale e pre - adolescenziale. Sono molti i fatti di cronaca dove i ragazzi violenti che compiono atti di questo tipo trovano risposta da parte delle autorità competenti che, prontamente, prendono posizione contro i malfattori; ma, purtroppo, sono tantissime anche le situazioni di bullismo ( mobbing a scuola ) dove la vittima di violenza e la sua famiglia non trovano il coraggio di denunciare. Bisogna sempre tenere presente che più sono le sentenze di bullismo ( mobbing in età evolutiva ), più sarà possibile avvicinarci ad un riconoscimento giuridico della violenza tra ragazzi in particolari ambienti e modalità. Bisogna denunciare per arrivare ad un riconoscimento di questo tipo. Bisogna evitare che il bullismo manifestato a scuola ( come in altri ambienti ) sia fonte di seri danni per altre persone, vittime innocenti di quello che è oramai una vera e propria calamità sociale! Troppe sono le vittime e troppo è il silenzio... scuole e violenza sono termini che non devono andare affiancati: inevitabile, per le vittime e non solo, sarebbe aggiungere a questo terribile binomio la parola "paura" ! Derisioni, umiliazioni, lesioni, minacce, rabbia, notti insonni... è ora di dire stop al bullismo! è ora di dire stop al mobbing tra i banchi di scuola... è ora di dire un forte si alla legalità e al rispetto!


PREPOTENZE: Offese, esclusione dal gioco, cattiverie ingiustificate , prevaricazioni fisiche con calci e pugni o anche solo fastidiose sberlette, limitazione della libertà personale con la segregazione in una stanza contro la volontà della vittima: questi sono i principali tipi di azioni prepotenti tipiche del bullismo. Risulta difficile poterle elencare tutte con maggiore precisione poiché, come penso sappiate, la fantasia perversa di alcuni membri del branco non ha limiti stabiliti. Proprio per questi soggetti, la linea che separa il bullismo da una vera e propria microcriminalità diffusa è molto sottile. Uno dei dati più sconcertanti è che circa il 70 per cento degli alunni presi in considerazione da Roberto Nardello, in " Il bullismo nella suola elementare", in uno studio nelle scuole elementari, dichiarano di aver subito qualcuno di questi atti nei 3 mesi precedenti le interviste.


Da bullismo a mobbing in età evolutiva per poter accedere a tutela giuridica

MOBBING E BULLISMO: DIFFERENZE E ANALOGIE: psicologicamente parlando, bullismo e mobbing sono in parte molto simili... giuridicamente, a quanto pare, non è proprio così. Le fondamenta di questo consistono in due fatti:

• Il bullismo non ha riferimenti legislativi o tutele particolari da parte di enti locali o corporazioni ( come i sindacati per il lavoratore), inoltre
• Il bullismo vede, rispetto al mobbing, un genere di fattispecie in parte differente. E cioè:
o avviene all'interno di conglomerati giovanili, nei luoghi di ritrovo dove, le regole e i limiti di tolleranza sono estremamente differenti rispetto all'ambiente lavorativo.
o lo stato di sviluppo del persecutore: la maturità del lavoratore è sicuramente maggiore rispetto a quella di un giovane ai primi anni di studio superiore.

MOBBING: Violenze morali e persecuzioni psicologiche ( azioni; come comportamenti, parole, atti, gesti, scritti ; comunque e da chiunque attivate nell'ambito lavorativo, che mirano esplicitamente ad arrecare offesa alla personalità, alla dignità e all'integrità psico-fisica del lavoratore, nonché a metterne in pericolo l'impiego o a degradare il clima lavorativo). Tali azioni sono quelle svolte con carattere sistematico, duraturo ed intenso.

Gli atti e i comportamenti rilevanti si caratterizzano per il contenuto vessatorio e per le finalità persecutorie, e si traducono in critiche, molestie, minacce, maltrattamenti verbali esasperati e in atteggiamenti che danneggiano la personalità del lavoratore, quali la delegittimazione di immagine, anche di fronte a soggetti esterni all'Ente, il licenziamento, le dimissioni forzate, la perdita di potere formale e informale e del grado di influenza sugli altri, l'ingiustificata rimozione da incarichi già affidati, il pregiudizio delle prospettive di progressione di carriera, l'esclusione o immotivata marginalizzazione dalla comunicazione di informazioni rilevanti per lo svolgimento dette attività lavorative, la sottostima sistematica dei risultati ottenuti, l'attribuzione di compiti molto al di sopra delle possibilità professionali o detta condizione fisica e di salute, gli attacchi alla reputazione, la creazione di falsi pettegolezzi, insinuazioni malevoli, segnalazioni diffamatorie, informazioni volutamente errate.

Gli obiettivi più immediati del mobbing sono gli stessi del bullismo: l'umiliazione e la manifestazione di potere. Ovviamente il fine ultimo della carriera o dell'eliminazione dei colleghi "superflui" o "fastidiosi", impossibile senza giusta causa, prevale sul semplice "faccio ciò che voglio di te". Quest'ultima, tipica del bullismo, causa, bene o male, gli stessi danni della "fattispecie mobbing". Ma vediamo meglio con quali strumenti.

Il mobbing esercitato (e subìto) in età evolutiva (cioè "bullismo"), quindi conseguenza di contrasto tra giovani, è caratterizzato da diversi comportamenti che costituiscono, a loro volta, reati differenti.

Paradossale è che, pur riconoscendo ciascuno di questi atteggiamenti, non si può riconoscerne la somma, parziale o totale, come una fattispecie nuova, oramai conclamata e tipizzata dagli psicologi.