Dott.ssa Camilla Maberino, Stalking



Stalking

Dott.ssa Camilla Maberino

Dottoranda XX ciclo

Relazione attività di ricerca svolta

Negli ultimi due anni ho seguito l'evoluzione dei casi di vittime di stalking attraverso un'assistenza di tipo psichiatrico, attuando cioè un follow-up longitudinale di otto soggetti con sintomi di sofferenza psicologica, al fine di valutare gli esiti a medio-lungo termine dello stalking ed anche di poter esplorare che tipo di interventi sanitari ed assistenziali siano effettivamente terapeutici, cioè in grado di aiutare a superare le conseguenze devastanti dei traumi subiti.
Dopo due anni di follow-up si può affermare che:
- non sono possibili considerazioni di valore statistico data l'esiguità del campione
- nonostante dall'indagine epidemiologica nella popolazione generale siano risultati 370 casi di stalking su 1020 questionari raccolti (36%), vi sono state in due anni solo 8 richieste di aiuto specialistico
- nessuno dei pazienti assistiti è peggiorato (all'indagine con la rating scale BASIS-32)
- Nessuno dei pazienti ha presentato un disturbo da stress (acuto o post-traumatico), secondo il DSM-IV-TR
- Uno solo è risultato affetto da Disturbo da adattamento con umore depresso, mentre gli altri hanno presentato sintomi non inquadrabili in un disturbo specifico collegato ad un evento.
Le vittime di stalking hanno peraltro mostrato alti livelli di depressione ed ansia, come dimostrato dai punteggi ottenuti alla BASIS-32 (Behaviour and Symptoms Identification Scale).
Non è stato possibile identificare una diretta correlazione tra caratteristiche delle molestie (durata, gravità) e la gravità della sintomatologia presentata.
Dato interessante è che i casi di stalking più recente, a confronto con sintomi. Il che è confermato da alcuni dati in letteratura (Purcell et al. 2005).
Per quanto riguarda il supporto sociale tutti gli otto pazienti sono stati parimenti sostenuti dal gruppo di familiari ed amici, nessuno si è trovato in particolari situazioni di isolamento sociale.
Consideriamo inoltre che, rispetto all'ingente numero di molestie riferite nella popolazione generale, davvero esiguo è stato il numero di soggetti che hanno chiesto un supporto specialistico per sintomi psichici.
Tutto ciò ha suggerito che vi siano altri fattori, preesistenti e specificamente caratteristici delle vittime, correlati all'esito psicopatologico delle molestie nelle vittime.
Tali fattori, non correlati allo stalking stesso, contribuirebbero in maniera determinante alla vulnerabilità (e pure alla resilience) al disagio psichico nei soggetti vittime di molestie.
È noto come la presenza di un trauma antico in anamnesi abbia correlazioni importanti con diversi disturbi psicopatologici, ma è scarsa la letteratura per quanto riguarda il tipo di correlazione tra la presenza di un trauma antico e la reazione ad uno stressor traumatico attuale.
Degli 8 pazienti considerati 3 riportavano in anamnesi traumi infantili (grave lutto, trascuratezza).
Sia teorie psicoanalitiche sia teorie comportamentali suggeriscono l'importanza di stress traumatici precoci nell'insorgenza di problemi psicologici dell'adulto. La ricerca neurobiologica ha identificato effetti significativi degli stress precoci su specifici sistemi
cerebrali che regolano i processi cognitivi, emozionali e motivazionali associati alla psicopatologia dell'adulto (ad esempio l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e le vie dopaminergiche mesolimbiche).
Nonostante l'importanza universalmente riconosciuta degli eventi stressanti precoci sull'adattamento adulto, solo studi recenti hanno documentato la co-presenza di tipologie multiple di trascuratezza ed abusi in anamnesi, mostrando un'elevata prevalenza di esperienze precoci avverse ed una correlazione delle stesse con un aumentato rischio di abuso di sostanze, attività criminali e psicopatologia.
Ho ipotizzato, in accordo con alcuni studi e nell'ottica specifica del mio progetto di ricerca volto a valutare l'importanza dei traumi nello sviluppo della psicopatologia, che in qualsiasi studio clinico sui trattamenti o gli esiti di eventi traumatici o stressanti, la presenza di traumi antichi diventi una variabile in grado di aumentare notevolmente l'errore di valutazione, ancor più in uno studio su piccoli numeri, e forse anche in studi rigorosi sull'efficacia di trattamenti standardizzati che si focalizzino sul trauma attuale.
Lo step successivo dell'indagine è allora stato quello di valutare gli studi presenti in letteratura (attraverso Medline) e da ciò è emerso che gli studi clinici più comuni in quest'ambito sono retrospettivi ed esplorano con strumenti psicometrici la presenza di eventi stressanti di vita nel breve termine, solitamente fino ai 12 mesi precedenti. Viene valutato il numero e la gravità di eventi recenti in persone che hanno un episodio di scompenso psicopatologico in corso e confrontato a gruppi di controllo. Un'altra linea di ricerca meno sviluppata ma molto interessante valuta gli effetti a lungo termine di eventi stressanti nell'infanzia o di eventi traumatici nel passato sulla psicopatologia lifetime.
Scarsa è invece la letteratura per quanto riguarda l'impatto di traumi o eventi stressanti antichi sull'episodio psicopatologico attualmente in corso, attraverso la mediazione di uno stressor (o evento traumatico) recente.
Interessante è stato osservare la varietà di rating scale esistenti per la valutazione di eventi traumatici/stressanti in anamnesi, con caratteritstiche molto diverse per quanto riguarda la modalità di somministrazione, i tipi di eventi presi in considerazione e i dati valutati.
È stato pertanto necessario approfondire lo studio dei diversi strumenti diagnostici presenti in letteratura, a fini clinici e di ricerca, per poter selezionare quelli più adatti.
Dal momento che non esistono in lingua italiana rating scale tradotte e validate per la valutazione degli eventi traumatici, ho tradotto in italiano la versione rivisitata da Green e coll. nel 2006 del Stressful Life Events Screening Questionnaire di Goodman e coll. del 2000.
Tale traduzione è in corso di validazione, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica dell'Università La Sapienza di Roma.
Ho infine ipotizzato il seguente disegno di studio:
criteri di inclusione
- campione di soggetti di entrambi i sessi di età compresa tra 18 e 70 anni
- ricoverati in reparto psichiatrico con diagnosi di Episodio Depressivo secondo il DSM-IV-TR
- rilascio di consenso informato scritto
criteri di esclusione
- malattie mentali su base organica
- ritardo mentale grave
Essi sono valutati attraverso la HAM-D (Hamilton Rating Scale for Depression) per misurare le caratteristiche della depressione, il Recent Life Events Questionnaire per eventi recenti e il Stressful Life Events Screening Questionnaire, per valutare eventi remoti.
L'obiettivo è quello di valutare il rapporto tra trauma e depressione, in particolare:
- incidenza del trauma consapevole e cosciente nella psicopatologia
- rapporti tra contenuto ideatorio/affettivo ed eventi traumatici
- caratteristiche dell'impatto psicopatogeno del trauma
- rapporti di riedizione tra il trauma antico e quello attuale
- rapporti tra trauma e risarcimento narcisistico
- rapporti tra trauma acuto e traumatizzazione continua (life long stressor).

BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - Text Revision, Masson, Milano 2002.
Cohen RA, Paul RH, Stroud L, Gunstad J, Hitsman BL, McCaffery J, Sweet L, Niaura R, MacFarlane A, Bryant RA, Gordon E. Early life stress and adult emotional experience: an international perspective. Int J Psychiatry Med. 2006;36(1):35-52.
Green BL, Chung JY, Daroowalla A, Kaltman S, Debenedictis C. Evaluating the cultural validity of the stressful life events screening questionnaire. Violence Against Women. 2006 Dec;12(12):1191-213.
McEwan T, Mullen PE, Purcell R. Identifying risk factors in stalking: a review of current research. Int J Law Psychiatry. 2007 Jan-Feb;30(1):1-9.